Il Casale di Teverolaccio

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Famosa per alcune località turistiche di rilevanza internazionale, la Campania nasconde gelosamente numerosi luoghi e tesori ricchi di storie e tipicità che attendono di essere riscoperti.
La storia che voglio raccontarvi è legata ad un luogo del casertano, centro agricolo e dello scambio delle merci : Il Casale del Teverolaccio a Succivo.
Succivo è un comune italiano di 8407 abitanti della provincia di Caserta situato a due passi dall’antica Atella. Il comune ingloba nel suo territorio  il borgo medievale di Teverolaccio.

Noto anche come Casale di Teverolaccio, è situato a circa 500 metri dal centro di Succivo. Si compone di una torre, un castello, una chiesetta dedicata a San Sossio e un agglomerato di case, il tutto racchiuso da mura, il cui perimetro è tuttora ben visibile e sulle quali si aprono tre porte di accesso. La torre aragonese costituisce il primitivo nucleo di Teverolaccio, cui successivamente è stato accostato il palazzo ora visibile. La costruzione della Torre, primitivo nucleo del casale, si può far risalire all’età aragonese ma non si hanno documentazioni che attestino la consistenza dell’abitato. Preposta al controllo di importanti vie di comunicazione tra Acerra, Aversa, Capua e Napoli, questa torre semaforica mostra infatti i caratteri tipici delle costruzioni difensive aragonesi.
Dal punto di vista architettonico, la torre si presenta a pianta quadrata con scarpa. Essa risulta suddivisa in tre livelli da cordonature toroidali; ogni livello presenta un’apertura su ogni lato in piperno, caratterizzata da un arco a tutto sesto e da una cornice modanata.
Fino alla metà del XVII secolo la configurazione del casale di Teverolaccio fu quella di una masseria di campagna, un piccolo villaggio dominato da una torre e un grande palazzo baronale in cui la coltivazione dei terreni, soprattutto a grano, e la produzione di vino rappresentavano l’unica fonte di reddito per i feudatari. Ma la sua funzione e la sua importanza cambiarono notevolmente nel 1654, con l’acquisto del casale da parte della famiglia Filomarino che ottenne il permesso di poter svolgere all’interno del complesso di Teverolaccio una fiera ed un mercato, consapevole del fatto che ciò avrebbe potuto aumentare notevolmente le sue entrate grazie all’affitto dei numerosi locali come magazzini per le merci.

Con il sogno di poter vivere in un posto migliore, i volontari si attivano per coinvolgere le altre associazioni locali e l’Amministrazione Comunale nella tutela dell’ultimo baluardo presente sul territorio: il Casale di Teverolaccio. Il progetto di valorizzazione del Casale è stato caratterizzato da  3 interventi fondamentali: valorizzazione del giardino, realizzazione di una tipicheria nella ex-stalla e rifunzionalizzazione dei locali sottotetto a museo e laboratori didattici.

tipicheria5Il giardino del Casale di Teverolaccio si sviluppa su 6000 mq, fu voluto dal Principe Pignatelli di Tricase, uno degli storici proprietari del Casale, è stato completamente riqualificato a partire dal 2010, grazie ai volontari di Geofilos Legambiente e attraverso numerosi campi di volontariato nazionale e internazionale.

Oggi il Giardino del Principe ospita il Giardino dei Sensi opera di grande valore paesaggistico, culturale e ambientale, realizzato in collaborazione con la facoltà di Architettura della SUN, AIAB Campania, il Club UNESCO, la Federazione Italiana Superamento Handicap. Il Giardino dei Sensi è un luogo imperdibile: un’opera d’arte sensuale, viva, un’attrazione per gli appassionati di giardini e luogo d’incontro per chiunque cerchi un’occasione per staccare dallo stress quotidiano. All’ombra della vecchia torre del Casale di Teverolaccio le siepi orlano le diverse aree che ospitano tematismi costruiti con l’obiettivo di “ispirare i sensi”: ascoltare, vedere, odorare, sentire e persino gustare, perché il giardino del Casale si intreccia con gli orti sociali, inaugurati a settembre 2010 . Il Giardino è un percorso di scoperta e consapevolezza accessibile a tutti, un luogo protetto nel quale provare esperienze insolite di sperimentazione sensoriale e nuove opportunità di gioco e conoscenza.

Oltre al giardino dei sensi, il Giardino del Principe accoglie l’Ortaccio, 18 orti sociali condotti da pensionati del posto. Questi luoghi rappresentano i laboratori ideali per sperimentare nuovi approcci all’educazione ambientale e alla sostenibilità, ospitando gli alunni delle scuole che vogliono vivere un’esperienza diretta con l’ambiente, l’enogastronomia locale, le eccellenze dell’artigianato tradizionale, ma anche con la storia, l’arte e la cultura locale.

Grazie a questo progetto, all’interno del Casale si può finalmente vedere, sentire, ascoltare e vivere un’idea di tutela e valorizzazione di un bene prima abbandonato e oggi punto di riferimento per le progettualità ecosostenibili rivolte al territorio.

Nel piano superiore del Casale sorge la sala museale, che ospita mostre d’interesse culturale e artistico ma sopratutto è allestita a scopo didattico per svolgere laboratori con i bambini. L’idea di ecomuseo rappresenta l’alternativa al museo tradizionale e si distingue perché non privilegia collezioni storiche particolari, ma mette al centro i valori ambientali e culturali di un dato patrimonio ed è sempre in contatto con le comunità locali. L’Ecomuseo Terra Felix si propone di orientare lo sviluppo del territorio di “Terra di lavoro” in una logica di sostenibilità ambientale, economica e sociale, di responsabilità e di partecipazione dei soggetti pubblici e privati e dell’intera comunità locale, ma soprattutto di creare una vera identità locale come opportunità di sviluppo economico e di integrazione sociale, accrescendo il senso di appartenenza ad uno dei territori culturalmente più ricchi della Campania.

tipicheria8Nella ex stalla nasce un punto di esposizione e degustazione dei prodotti enogastronomici tipici locali in cui promuovere le produzioni di qualità e produzioni in proprio delle eccellenze locali e organizzare eventi tematici e marketing territoriale.
La Tipicheria è un luogo di straordinaria originalità: una vera rivoluzione culturale nel settore del gusto e dell’esposizione del bello e del buono, del sano e del vero, dell’etico e del giusto. Nulla di artefatto, nessun ingrediente segreto ma solo semplicità ed esperienza unite a prodotti genuini e materie prime sapientemente selezionate. Caratteristiche arcate in tufo, soffitti di legno e mangiatoie in pietra originali del 1600 fanno da sfondo alle sale conviviali.